Di scatole nere o black box si parla sempre di più. Il loro utilizzo, un tempo relegato unicamente al settore dell’aereonautica, si è ampiamente diffuso anche fra le automobili e fra i veicoli che circolano regolarmente in strada. La scatola nera, in ogni campo di mobilità, non è altro che un diario di bordo elettronico, il quale registra – in totale autonomia – i dati salienti della marcia e le dinamiche di eventuali incidenti o sinistri. Vediamo allora come funziona questa tecnologia nelle auto e perché è così popolare.
Cos’è la scatola nera per auto?
Iniziamo definendo la scatola nera come un dispositivo elettronico dotato di sistema GPS. Questo, se installato in un secondo momento, è posizionato nei pressi della batteria dell’auto; se proposto di serie, è in genere installato nei pressi del cruscotto. La sua presenza è fondamentale per diverse ragioni: permette di migliorare la sicurezza stradale, prevenire sinistri o incidenti e – nel caso avvengano – ricostruirne le esatte dinamiche.
In genere la scatola nera ha dimensioni molto ridotte, quasi come quelle di un comune smartphone. Ha una fonte di alimentazione interna, quindi riesce ad essere totalmente autonoma, ma comunque è spesso collegata alla batteria dell’auto. Si è diffusa negli ultimi anni anche grazie alle compagnie assicurative, le quali propongono un consistente sconto sul premio annuale ai clienti che decidono di installarla.
Il quadro normativo non è ancora chiarissimo: la possibilità di inserire sconti e bonus in polizza è prevista dal DDL Concorrenza del 2017, ma mancano ancora i decreti attuativi. In questa fase transitoria, dunque, la maggior parte delle compagnie assicurative propongono autonomamente uno sconto che varia dal 15 al 20% dell’importo totale.
Basta guardare le statistiche in merito per farsi un’idea: alla fine del 2020 il 23,2% degli automobilisti italiani sceglieva la black box per la propria auto. Risulta sicuramente molto più diffusa al Sud (in testa ci sono le province di Napoli e Caserta) e meno diffusa al Nord, ma i dati – col tempo – dovrebbero raggiungere un certo equilibrio.
La scatola nera può tornare utile, quindi, sia all’automobilista che alle compagnie assicurative. Nel primo caso il guidatore che ha subito un sinistro può dimostrare (anche in sede processuale, secondo l’articolo 145 bis del Codice delle Assicurazioni) le proprie ragioni; nel secondo caso la compagnia può tutelarsi da eventuali truffe o frodi.
Come funziona la scatola nera sull’auto?
Il compito della scatola nera, com’è evidente, è quello di raccogliere dati. Ma quali dati vengono raccolti ed elaborati? C’è in primis quello della posizione, importantissimo per localizzare il veicolo in caso di furto. C’è poi la raccolta di tutti i dati necessari a determinare lo stile di guida “storico” del guidatore e le dinamiche in caso di incidente. Di conseguenza si tratta di parametri come cambio marce, velocità media, accelerazione e decelerazione. In caso di sinistri, tramite l’elaborazione dei dati di entrambe le scatole nere dei veicoli coinvolti, si potrà indirettamente risalire alla dinamica dell’incidente.
Naturalmente, a differenza delle scatole nere per aerei, non sono registrate le conversazioni nell’abitacolo né altri dati che potrebbero minacciare la privacy dell’automobilista e dei suoi passeggeri. C’è poi da fare una piccola parentesi sul tema della privacy: i dati della scatola nera possono essere utilizzati dalle compagnie assicurative e dalle forze dell’ordine solo ed esclusivamente in caso di sinistro o incidente. Di conseguenza non si potranno contestare infrazioni al Codice della Strada come eccesso di velocità o ingresso in ZTL in mancanza di sinistro. I dati sono ovviamente elaborati in accordo alle direttive del Garante della Privacy.
Installazione e disinstallazione della scatola nera: come farla?
L’installazione della scatola nera esterna, ovvero quella utilizzata per ridurre il premio annuale, è totalmente a carico della compagnia assicurativa. Il Decreto Monti del 2012 ha stabilito che le black box vengono cedute in comodato d’uso e che sono installate e disinstallate senza alcun costo aggiuntivo per l’utente. In pratica non si dovrà far altro che raggiungere l’officina convenzionata più vicina e far installare il dispositivo. In genere quest’officina sovrintende anche alle operazioni di disinstallazione ma – in caso di compagnie assicurative presenti sul territorio nazionale – è possibile anche rivolgersi ad altra officina convenzionata.
La manomissione della scatola nera, oltre a inficiare la raccolta dei dati, comporta la revoca di ogni sconto sulla polizza assicurativa, anche se già fruito. Ad ogni modo non ci dovrebbe essere alcun bisogno di toccarla dopo l’installazione: non influisce infatti sul livello di carica della batteria, a differenza di quanto si crede, grazie alla sua batteria interna indipendente.
Scatola nera sull’auto: è obbligatoria?
Molti hanno riportato la notizia riguardante l’obbligatorietà della scatola nera sulle auto italiane (ed europee) a partire dal 2024. La notizia è corretta, ma è necessario fare alcune precisazioni. Il Regolamento UE 2019/2144 ha stabilito l’obbligatorietà di sistemi di sicurezza interni all’auto, e quindi non installati in un secondo momento in seguito alla stipula di un contratto RC Auto. La scatola nera verrà installata nei pressi del cruscotto e non sarà posta a vista.
Il regolamento prevede che tutte le auto di nuova omologazione dovranno avere questa tecnologia a partire dal 2022, l’obbligo si estende per le auto di nuova immatricolazione dal 2024. Attualmente non ci sono particolari certezze su questa tecnologia, soprattutto per quanto riguarda la condivisione dei dati con le compagnie assicurative. Sicuramente, però, i sistemi “nativi” delle auto saranno in grado di misurare molti più dati allo scopo di garantire la sicurezza a bordo.
Quanto costa la scatola nera per auto? Guida ai prezzi
Ritornando alle “classiche” scatole nere: il loro costo è in genere coperto interamente dalle compagnie assicurative, le quali si occupano di acquistarle dal fornitore e di tutti gli aspetti relativi all’installazione. La scatola nera, quindi, più di essere un “costo” è sicuramente un’opportunità per risparmiare sulla polizza assicurativa. Rimane importantissimo, comunque, verificare tutte le clausole del contratto, incluse quelle relative alla disinstallazione da parte dell’utente mentre il contratto risulta ancora in vigore. L’assicurazione, infatti, potrebbe prevedere alcune penali. Eccettuati questi casi limite, la scatola nera rimane un metodo conveniente per risparmiare e per garantirsi la sicurezza in strada.