Lavorare duro a lungo ci consente di accumulare beni patrimoniali: liquidità, immobili, società. Come saprai, però, il patrimonio non è acquisito per sempre: anche in caso sia gestito in maniera impeccabile, alcuni imprevisti possono sempre metterlo a rischio. Parliamo, ad esempio, di pretese (anche infondate) da parte di creditori, liti familiari, divorzio o separazione, inflazione, morte improvvisa.
Queste sono le ragioni per cui i beni non vanno semplicemente investiti, ma letteralmente messi al sicuro. La domande, dunque, è “come fare”? In Italia esistono diversi strumenti finanziari o giuridici per mettere al sicuro il proprio patrimonio, dividerlo fra gli eredi, evitare l’aggressione economica da parte dei creditori.
Uno degli strumenti più popolari è sicuramente il fondo patrimoniale. Questo tipo di fondo riguarda principalmente coppie sposate ed è regolato dagli articoli 167-176 del Codice Civile. Lo scopo è quello di porre un vincolo ai beni di famiglia per uno scopo ben preciso: molto spesso il futuro e la realizzazione dei propri figli.
Il funzionamento è molto semplice: i coniugi scelgono quali beni separare dal proprio patrimonio per destinarli alla salvaguardia delle esigenze familiari. Questi beni possono essere:
- Beni immobili (case, fabbricati);
- Beni mobili iscritti in pubblici registri (automobili, navi, aerei);
- Diritti reali (usufrutto);
- Titoli di credito.
Per creare un fondo patrimoniale è necessaria la firma di entrambi i coniugi, di uno solo dei due o di una persona terza (un parente o un amico). I pro riguardano la facilità nella creazione di un fondo patrimoniale: non ci sarà eccessiva burocrazia o versamento di tasse; i contro riguardano alcune clausole giuridiche: il fondo è comunque provvisorio per i primi cinque anni e si estingue in caso di separazione o divorzio.
Altro strumento molto popolare, e per certi versi più sicuro, è il trust patrimoniale. Parliamo di un istituto che arriva dal diritto anglosassone: in Italia è legale ma non normato. Ciò significa che bisogna fare molta attenzione alle modalità di costituzione e fare tutto nella massima trasparenza possibile. Il trust include di norma tre persone:
- Disponente (o settlor): il proprietario originario dei beni;
- Trustee: l’amministratore del patrimonio;
- Beneficiario (Beneficiary): colui che riceverà i beni del trust.
Il lato positivo del trust è che garantisce lo spossessamento dei beni, anche in assenza di matrimonio o vincoli familiari; il lato negativo riguarda la provvisorietà nei primi cinque anni e la maggiore attenzione richiesta per le clausole di fondazione.
Il fondo fiduciario vivente, invece, può essere creato in ogni momento della tua vita, a prescindere dalle condizioni matrimoniali. Il beneficiario, ovviamente, può essere un figlio o una qualsiasi persona a te cara. Il costo di un fondo fiduciario vivente è in genere abbastanza contenuto: parliamo di circa 1500-2000 euro, cifra dovuta in maggior parte agli onorari notarili.
Protezione del patrimonio familiare: come blindarlo?
Come avrai potuto notare la legge italiana offre diversi strumenti a chi vuole mettere da parte dei beni per uno scopo riconosciuto meritevole (la cura dei figli o dei cari in primis). Ma, in sostanza, quali sono i migliori strumenti per proteggere il patrimonio familiare?
Abbiamo parlato del fondo patrimoniale, particolarmente utile per le famiglie ma anche per i coniugi che hanno scelto l’unione civile. Si tratta del metodo più sicuro ed economico per mettere al sicuro i propri possedimenti. È invece inutilizzabile in caso si voglia proteggere il patrimonio individuale, non si sia sposati, o si viva in una “coppia di fatto”.
Nel caso i beni di famiglia includano anche aziende o attività produttive, potrebbe essere molto utile il patto di famiglia. Si tratta di uno strumento molto utilizzato in caso di imprese a conduzione familiare: si tratta di una particolare eccezione che permette di passare l’azienda familiare di padre o di madre in figlio.
La tutela del patrimonio immobiliare, e quindi fabbricati destinati a uso civile o industriale, trova spazio nella maggior parte degli strumenti di protezione del patrimonio. Gli immobili possono essere infatti inclusi nel fondo patrimoniale, nel trust, ma possono essere anche intestati a società holding, ovvero società semplici (SS) in capo ai membri della famiglia.
Protezione del patrimonio personale
La legge offre diversi strumenti per proteggere anche il patrimonio individuale senza che sia necessariamente vincolato a scopi ben precisi. La scelta è vasta: si può optare per l’apertura di un trust se la tipologia e l’ammontare del patrimonio sono consoni. In alternativa c’è sempre la possibilità di creare una società holding o — in ulteriore ipotesi — affidarsi a società fiduciarie, appositamente autorizzate dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Queste, tramite contratto segreto, esercitano i diritti del proprietario sui beni. Il patrimonio destinato alla società fiduciaria, e quindi spossessato, non sarà soggetto all’aggressione creditizia e — soprattutto — non prevede periodi transitori di provvisorietà. Le alternative, come avrai notato, sono molteplici. Non ti resta che valutare attentamente i pro e i contro di ogni opportunità e scegliere quella più adatta.