Le polizze d’investimento sono dei prodotti assicurativi che tutelano i tuoi risparmi nel corso degli anni. Ricoprono un ruolo fondamentale per trasmettere ai propri cari un piccolo gruzzoletto, in genere accumulato mese dopo mese. Vediamo allora come funzionano e a chi convengono.
Risparmiare i propri soldi significa accantonarli temporaneamente per utilizzarli nel momento del bisogno. In Italia la cultura del risparmio è fondata sul rendere improduttivi i propri soldi, magari conservandoli per lunghi periodi sul proprio conto corrente. Nonostante si tratti del metodo più sicuro, si espongono le proprie finanze all’inflazione e al pagamento di canoni e tasse. In altre parole i propri risparmi, invece di fruttare, perdono costantemente di consistenza.
In tal caso entra in gioco questo tipo particolare di assicurazione: la polizza d’investimento. Si tratta di un contratto assicurativo sulla vita o sui danni personali. Le garanzie maggiori sono però costituite dalla protezione del capitale investito. A differenza delle altre polizze vita, infatti, la polizza d’investimento è strutturata per tenere al sicuro i propri risparmi (versabili sia in un’unica soluzione che mese dopo mese) e utilizzarli in età pensionabile o — in caso di scomparsa — girarli ai propri eredi. Questa è la ragione per cui si sente spesso parlare di polizze investimento a capitale garantito o polizze vita come investimento.
Per via della propria particolare natura, la polizza d’investimento riguarda tre soggetti:
- Contraente: colui che stipula il contratto e ha l’obbligo di pagare il premio;
- Assicurato: che può coincidere con il contraente, è colui sui cui si basa la polizza
- Beneficiario: è colui che riscuoterà il premio a scadenza del contratto o in occasione alla scomparsa dell’assicurato. Il rapporto del beneficiario con l’assicurato è irrilevante: non è infatti richiesto che quest’ultimo sia necessariamente un familiare. È possibile anche indicare un amico come beneficiario.
Polizze di investimento: cosa sono?
Le polizze, dunque, sono interessanti ibridi fra investimenti di capitale e assicurazioni sulla vita. I vantaggi sono decisamente attraenti in quanto il prodotto gode di condizioni più favorevoli rispetto agli investimenti ordinari. Sono infatti trasmissibili agli eredi (o terzi) senza dover corrispondere le imposte sulla successione.
Le assicurazioni-investimento possono essere stipulate secondo la modalità “temporanea causa morte” ovvero pensate per tutelare principalmente gli eredi. In alternativa si può optare per la modalità “assicurazione a vita intera”, che permette la riscossione solo dopo il decesso dell’assicurato. Tuttavia l’importante è valutare con attenzione quale contratto sottoscrivere: in genere questo tipo di polizza prevede contratti non inferiori a 10 anni e con capitali non minori di 80 euro mensili. Ciò significa che potrebbe essere complicato rescindere il contratto e ottenere il capitale precedentemente investito in caso di necessità. L’investimento praticato allora deve essere marginale rispetto ai bisogni economici quotidiani. D’altronde in un lungo periodo anche piccole somme potrebbero rivelarsi interessanti in ottica futura.
Polizza d’investimento: quali sono i principali tipi?
Naturalmente non esiste un solo tipo di polizza d’investimento. Nello specifico ne possiamo elencare almeno tre:
- Polizze di ramo 1;
- Polizze di ramo 3 (come le Index Linked o Unit Linked);
- Polizze multiramo.
Alcune sono state più popolari in un determinato momento storico e ora sono poco utilizzate, per altre tipologie la situazione è totalmente ribaltata. Come scegliere quindi quella giusta? Scopriamolo insieme.
Le polizze di ramo 1 sono in genere collegate a una Gestione Separata. Si tratta certamente di polizze molto sicure, in quanto sono legate a titoli ritenuti affidabili (come i titoli di Stato). Tuttavia è buona norma ricordare che i tassi potrebbero essere inferiori a quanto atteso e allo stesso tempo il rischio rimarrebbe medio-alto.
La Gestione Separata è chiamata così perché i fondi del contraente sono convogliati verso fondi esterni alla compagnia assicurativa che, ripetiamo, sono spesso titoli di Stato. Il fallimento di questo particolare titolo è un’eventualità molto remota che comunque impatterebbe su ogni aspetto della vita quotidiana e non solo sulla propria polizza.
Ci sono poi le polizze di ramo 3, preferite da alcuni in quanto – in base alle garanzie offerte dalla compagnia – corrispondono un tasso d’interesse più alto. Parliamo delle polizze Unit Linked che, come indica il nome, sono collegate a fondi posseduti dall’assicurazione. Ciò significa che il proprio capitale sarà soggetto alle intemperie del mercato, aumentando dunque la volatilità dell’investimento. In tal caso si tratta principalmente di un prodotto d’investimento che, naturalmente, potrebbe portare a ottenere maggiore liquidità alla scadenza, ma a rischi lievemente maggiori.
Le Index Linked, invece, condividono lo stesso funzionamento anche se sono agganciate a indici di borsa, le famose quotazioni che ondeggiano giorno dopo giorno. I vantaggi e gli svantaggi sono gli stessi, soprattutto nel lungo periodo. È quindi buona norma valutare le garanzie che la compagnia assicurativa può offrire in associazione al rendimento. Trattandosi di investimenti, spesso in fondi assicurativi appositi, sarà anche possibile compensare continuamente eventuali perdite dovute agli andamenti del mercato. La regola generale rimane infatti la stessa: investire in fondi grandi garantisce un certo equilibrio nel corso del tempo.
Ultima tipologia è la polizza multiramo: in genere il 60% è investito in polizze di ramo 3 (Unit Linked o Index Linked) e il 40% in polizze di ramo 1 (Gestione Separata, ovvero titoli di Stato). Anche in questo caso dovrai valutare attentamente i costi di gestione della polizza mensili e il loro impatto sulle tue finanze. Ogni polizza ha infatti dei costi: questi sono più alti per i prodotti ritenuti sicuri (ovvero ramo 1). Il costo medio annuo si aggira intorno al 3-4%. Sono invece più bassi per le Unit o Index Linked, attestandosi intorno al 2,5-3,5% annuo. Infine, rispetto all’ente con cui sottoscrivere questo tipo di contratto, tieni a mente anche le condizioni di gestione del costo: infatti, per gli istituti bancari il costo è fisso e non modificabile. Al contrario, un agente assicurativo o un promotore finanziario può proporti soluzioni che riducono o addirittura azzerano questo ricarico!
Conviene, quindi, sottoscrivere polizze d’investimento? Tutto dipende dalla tua disponibilità economica, dalla pianificazione economica e dalle necessità future. Prima di scegliere è quindi buona norma mettere a paragone prodotti diversi e cercare di capire quale può fare al caso tuo.