L’Italia è un paese che vanta una gran vastità di paesaggi: mare, montagna, boschi, colline. Ciò significa che le strade urbane, extraurbane e le autostrade non di rado attraversano riserve naturali o territori con un gran numero di animali selvatici. Sfortunatamente, però, gli animali selvatici che si ritrovano all’improvviso sulla carreggiata potrebbero causare incidenti anche gravi. 

Solo nel 2019 più di 10 mila persone sono state coinvolte in incidenti con animali selvatici, in prevalenza cinghiali e caprioli. Le regioni in cui questi avvenimenti sono più frequenti risultano essere Veneto, Abruzzo ed Emilia-Romagna. La domanda, quindi, è: cosa fare in caso di incidente con animale selvatico e - soprattutto - chi risarcisce i danni al veicolo?

Incidente con cinghiale: cosa fare?

Fra gli animali selvatici, i cinghiali sono i più coinvolti da incidenti stradali. La ragione è semplice: si tratta di una specie ampiamente e numerosamente presente in tutta Italia. I cinghiali, come anche casi di cronaca riportano, non dimostrano particolare timore ad addentrarsi in centri abitati o attraversare strade statali e autostrade. Trattandosi di animali di grande taglia, infine, i danni al veicolo e ai passeggeri sono spesso ingenti. 

In caso di incidente con un cinghiale bisogna chiamare immediatamente i soccorsi: le forze dell’ordine (polizia o carabinieri) accerteranno le dinamiche dell’incidente e stilano un verbale; i sanitari (ambulanze e automediche) si prenderanno cura delle persone ferite ed — eventualmente — contatteranno il soccorso animali. Andar via dal luogo dell’incidente è una cattiva idea: nessun risarcimento sarà dovuto e, in più, si rischia una sanzione per omissione di soccorso all’animale ferito.

Molto più complicato, invece, stabilire se e quando è dovuto il risarcimento, considerando che la polizza RC Auto base non rimborsa questo tipo di incidenti. Lo scopriremo nel prossimo paragrafo.

Incidente con animale selvatico: chi paga?

Per rispondere a questa complicata domanda dobbiamo fare un piccolo resoconto delle leggi e delle sentenze emesse negli ultimi anni. Secondo l’articolo 2052 del Codice Civile:

Il proprietario di un animale o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dallanimale, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito

Per la legge, dunque, il responsabile del risarcimento è il padrone dell’animale in caso di incidenti con specie domestiche o allevate (pecore, mucche), mentre è l’ente gestore della fauna o della strada in caso di specie selvatiche (cinghiali, caprioli, cervi). Ma a chi indirizzare, nel concreto, la richiesta di risarcimento?

  • Se l’incidente avviene in autostrada bisogna riferirsi all’ente concessionario, ovvero l’azienda a cui è dato in gestione il tratto di strada;
  • Se l’incidente avviene su strade urbane, su strade extraurbane e a scorrimento veloce, bisogna rivolgersi alla regione e non alla provincia. 

Se è chiaro a chi rivolgersi, bisogna approfondire il tema del diritto al risarcimento. Su questo tema la legge è poco chiara e — volta per volta — i tribunali hanno dato interpretazioni differenti. Anche se non c’è accordo e si è valutato caso per caso, possiamo ricavare degli esempi ricorrenti:

Il risarcimento è dovuto se:

  • Il conducente guidava correttamente, prudentemente e rispettava tutti i segnali stradali (incluso limite di velocità, divieto di sorpasso ecc);
  • L’incidente non poteva essere evitato, come quando l’animale spunta improvvisamente sulla carreggiata;
  • Non è stato posto un cartello di pericolo (quello triangolare con la stilizzazione di un cervo all’interno);
  • La strada non è recintata (anche se esistono interpretazioni contrastanti).

Il risarcimento non è dovuto se:

  • Il conducente non rispettava il Codice della Strada (velocità troppo alta, guida imprudente);
  • Il conducente era in situazioni di irregolarità (guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di stupefacenti);
  • C’erano delle recinzioni o erano stati apposti visibilmente dei cartelli di pericolo;
  • Si è trattato di un evento fortuito (animale sulla carreggiata per motivi straordinari e non preventivabili);
  • Si verifica omissione di soccorso all’animale;
  • Se la polizia non ha menzionato l’incidente con l’animale selvatico nel verbale di rito.

È bene sapere, poi, che in caso si colpisca un animale non selvatico (pecora o mucca) perchè si guidava in maniera poco prudente, è il proprietario dell’animale colpito a poter chiedere un risarcimento economico o accedere al concorso di colpa (le spese sono ripartite in base alla “percentuale di colpa”). 
Ciò che ci interessa ai fini assicurativi è che la normale polizza RC Auto non sempre copre gli incidenti con gli animali selvatici. Alcune compagnie offrono la garanzia “urto con animali selvatici”, la quale presenta dei limiti di rimborso ma può essere una valida alternativa alla Kasko Completa che ha costi molto più elevati. Per essere maggiormente sicuri, non farsi coinvolgere in lunghe trafile giuridiche e per non dover aspettare mesi prima di ricevere il risarcimento è consigliabile stipulare una polizza kasko. L’assicurazione può essere totale (ovvero contro ogni evenienza) o specifica per gli incidenti con gli animali. Solo in questa circostanza potrai ottenere un risarcimento immediato dalla compagnia assicurativa se, malauguratamente, dovessi investire un animale selvatico.